02/06/08

ELI 'PAPERBOY' REED - ROLL WITH YOU

- Frequenze Reviews -

1. Stake Your Claim (Mp3)
2. Am I Wasting My Time
3. It's Easier
4. The Satisfier
5. Take My Love With You
6. I'll Roll With You
7. She Walks
8. I'm Gonna Getcha Back (Mp3)
9. Won't Give Up Without A Fight
10. (Am I Just) Fooling Myself
11. (Doin' The) Boom Boom


Recensione n. 52/2008
Buy it from Amazon
Eli 'Paperboy' Reed Myspace


Eravamo abituati ad ascoltare gli ibridi in cui il soul era gradualmente mutato in questi ultimi anni, forme stantie di hip-hop piuttosto scadente o marchingegni house troppo contaminati dalle astuzie commerciali per mantenere l'anima fiammeggiante con cui nacquero diversi lustri fa. Certe stilose produzioni sono rimaste cibo per palati fini (vedi i set di Gilles Peterson, Spinna, Kenny Dope, Carl Craig) e le impronte del soul originale non hanno più trovato brecce nella cultura dei giovani. Avete mai visto una qualsiasi band di ventenni fare del Soul? Ebbene qualcosa, forse, è cambiato. Un grosso grazie va indubbiamente alle forze motrici dell'ondata vintage che sta travolgendo lo show-business musicale, l'accoppiata Ronson-Winehouse, che nel loro piccolo (se così si può chiamare), hanno aperto un varco verso una sottocultura che aspettava solo di essere notata ed apprezzata. In questo 2008 sono arrivati Jamie Lidell e la scelta retrò di "Jim", Gotye e le sue Welleriane influenze, e il Soul nei canoni più classici del termine, un'ode diretta a Wilson Pickett e Otis Redding: quella di Eli Reed, il 'Paper Boy'. "Devi far sentire il pubblico emozionalmente coinvolto e trasmettergli quello che stai provando. Questo è il punto focale della Soul Music". Parole sentite del ventiquattrenne Eli. Ci si potrebbe commuovere per tanta giovane partecipazione se l'attacco stomp di Stake your Claim, primo brano dell'album, non avesse l'effetto di una endovena di adrenalina. Memphis? Detroit? Dopo qualche minuto il dubbio è quello di stare ascoltando un vecchio disco della Stax o della Motown e questo gioca non poco a favore della credibilità di questo giovane ragazzo dei dintorni di Boston. La voce di Reed, che per timbrica potrebbe assomigliare a quella di un giovane Bobby Bland, manovra sicura i brani più uptempo (Stake Your Claim, Won't Give Up Without a Fight, (Doin' the) Boom Boom), gode del suo tiro funk (I'm Gonna Getcha Back, The Satisfier), esplode nel richiamo a Redding (Take My Love With You) e, anche se con qualche fatica in più, dona un sentito pathos alle ballads come (Am I Just) Fooling Myself, I'll Roll With You e It's Easier, decisamente più difficili da rendere nell'impianto di un disco come questo. Ciò che colpisce, alla lunga, è il grosso impatto della backing band "The True Loves", una crew di coetanei di Reed con dei serissimi attributi, la moderna trasposizione di ciò che furono gli Mg's e i Memphis Horns per The Big "O" o i Jb's per James Brown : cazzuti tappeti musicali pronti per essere calpestati. La spiegazione di un disco del genere sta in una schietta passione per i classici, nella ricerca della propria "Blackness" in ogni accordo, in ogni urlo, in ogni strofa. Per balli sfrenati o per guancia a guancia roventi, "Roll With You" è la testimonianza che il percorso per ritrovare un giusto feeling con il Soul più classico non è poi così accidentato come sembra.
Fra i preferiti del 2008 di Frequenze Indipendenti.

Video: Eli Reed - "Am I Wasting My Time" (Live at WFUV - NYC)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti per le ottime recensioni.
Non sbagliate un disco cazzo.....

*E*

NoirPink - Modello PANDEMONIUM ha detto...

Il disco è piaciuto anche a noi!
http://noirpink.blogspot.com/2008/06/musica-eli-paperboy-reed-true-loves.html

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...