27/06/08

R.A.T.M. LIVE @ STADIO BRAGLIA MODENA

- 14.06.2008 - Frequenze Live Report -

Era il 1991 e nei quartieri più inquieti di Los Angeles prese vita una band che coniò quello che alle orecchie di tutti giunse come CROSSOVER: una miscela di power-rock, funk, e rap dal taglio inconfondibile. Diciassette anni dopo e al seguito di infiniti e vani tentativi di imitazione i quattro di L.A. tornano in scena. I Rage Against The Machine furono e saranno sempre questi: un gruppo di ragazzi che si auto-produsse, che calcò i palchi per diverso tempo prima di ottenere un contratto, una band che unì impegni sociali e valori alla potenza di un suono esplosivo unico e soprattutto innovativo.
La loro “Rabbia contro la macchina” si interruppe nel 2000 con l’elezione di George W. Bush, quasi a sottolineare il loro mancato raggiungimento dell'obbiettivo di lotta al potere.
Oggi, dopo otto lunghi anni e diversi progetti paralleli, la band si riunisce per un tour mondiale, non una celebrazione, non un nuovo album, nulla di tutto ciò: i soliti RATM pronti a percuotere la politica e le masse, pronti a spronare i giovani alla rivolta per la libertà. Più che una reunion la loro sembra l’ennesima rimboccata di maniche al fronte politico-musicale.
Così non si preoccupano affatto di comparire sul palco annunciati dal suono di una sirena militare, tutti e quattro in riga con delle comodissime tute arancioni e degli scomodissimi cappucci neri, quelli del braccio della morte, quelli di Guantanamo.
Evidentemente la loro “Battle” non demorde e appena i roadies li vestono dei loro strumenti tocca a tom Morello scheggiare la prima nota di Bombtrack, il suono inconfondibile della stessa chitarra di sempre con la scritta “Arm the Homeless”.
Neppure il pubblico smentisce il passato e quel pogo vero di stampo anni ’90 invade come una marea l’ormai saturo parterre, il suono nello stadio è davvero deludente ma la potenza dei quattro è ineguagliabile. Tolte le gelide divise inizia la carrellata di smash-hits dei RATM: da "Bulls on parade" a "People of the sun" fino alla prima vera e propria esplosione sulle note di "Know your enemy". Non è cambiato nulla, come se il divario di otto anni non ci sia mai stato, i visi sono più segnati ma la rabbia e la perfezione tecnica sono le stesse di sempre. Zack De La Rocha ringhia felino e calpesta il palco come agli esordi, il basso e la batteria suonano al metronomo mentre la regia dai maxischermi concede persino le moviole degli assoli di un Tom Morello più dinamico che mai. I singoli storici della band si susseguono a non finire: da "Bullet in the head" a "Sleep now in the fire" e come da copione si respira adrenalina e nervosismo. Nessuna parola o ringraziamento fino a quando Zack De La Rocha attacca il pubblico con un discorso anti-Bush e anti-Berlusconi invitando a un risveglio la popolazione Italiana schiacciata dal potere. La macchina si ferma solo qualche minuto, qualche respiro, qualche riflessione e dietro l’enorme stella che fa da sfondo al palco si cela e incalza il loro inevitabile gran finale. Eccoli di nuovo con un ennesimo colpo di Revolver: le urla di "Freedom" e "Killing in the name" fanno tremare persino le tribune vips e il parterre fa scintille senza esclusione di colpi. Anche questa volta la “Battle” è finita, il risultato è il medesimo, i RATM si abbracciano, si concedono a migliaia di flash e se ne vanno. Nonostante lo strazio fisico del pubblico i nervi rimangono a fior di pelle e la soddisfazione di averli rivisti così impeccabili dona speranza, fa bene e appaga.

“...Yes I know my enemies.They're the teachers who taught me to fight me.Compromise, conformity, assimilation, submission, Ignorance, hypocrisy, brutality, the elite All of which are American dreams All of which are American dreams...”


Alessandro Zoffoli - Toffolomuzik


(MP3) Rage Against The Machine - Freedom
(MP3) Rage Against The Machine - Know Your Enemy
(MP3) Outkast - Bombs Over Baghdad (Rage Against The Machine Remix)

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