Nel 2012 ha ancora senso parlare di attitudine punk in modo lusinghiero? Personalmente penso che la recente propensione del pop rock alla distorsione stia aumentando proporzionalmente con la mancanza di ispirazione o nel peggiore dei casi sia un segnale tangibile di scarsa qualità. In poche parole: quando non si possiede grande tecnica si propende per suoni affogati, confusi o mascherati da un paravento al servizio di una critica compiacente dalla memoria corta. Del secondo gruppo non fanno parte i Raveonettes che negli anni ci hanno abituato, soprattutto agli inizi a suoni sporchi ma ben ispirati. Nel caso specifico del duo danese la sporcizia è solo un espediente per esorcizzare una miniera di melodie sempre di più rivolte al pop da classifica. Che piacerà soprattutto a tutti coloro che, del tutto o in parte, sono in disaccordo con il sottoscritto.
Il friccicorino del sole che scalda coinvolge ben più di un senso. Gli occhi si fessurano, La pelle si fa più umida, la sete aumenta, il suono della natura che si sveglia coinvolge anche l'udito più sordo. Pochi attimi e tutto si placa, il vento si alza, cade la pioggia, l'aria rinfresca.
Raramente in questo periodo trovo dei motivi musicali adatti ad accompagnare il mio stato d'animo. Sì, qualche canzoncina qua e la, mai di più.
Servono ingredienti insoliti, qualcosa che ricordi al cervello il sapore di ciò che sta per arrivare (l'estate), ma che non faccia dimenticare gli acquazzoni in agguato.
Poi arrivano Alice Russell e i suoi diavoli e capisco che questo ibrido esiste, ha una voce e un suono ben preciso.
L'ugola inglese conosce i toni chiaroscuri della tempesta, ma è anche in grado di scaldare in pochi secondi l'ambiente, bruciando note come un piccolo sole.
Look Around the Corner è un cocktail non catalogabile di blues, folk, soul e latin impasticcato. Un ambiente psichedelico circondato da flauti e violini, fra il bucolico e il jazz, percosso a randa da un pensiero latino Motown-corrupted. Una grande landa dove caldo e freddo si alternano, si sovrappongono, scompaiono.
Così, in questo limbo musicale, mentre i Quantic son lì a suonarsela di santa ragione, Alice gioca a rincorrere le amiche Minnie (Ripperton) e Bettye (Lavette), godendosela di gusto.
I guru di Tru Thoughts, dall'alto, lasciano che i ragazzi si sfoghino.
Per gli amanti dei meticci soul-oriented, questo sarà uno dei dischi migliori del 2012.
In ascolto i brani: Look Around the Corner, Su Suzy, Boogaloo 33
Ogni divo che si rispetti ha un suo mentore: un punto di riferimento artistico che, una volta venuto alla luce, non può sottrarsi ad un picco di notorietà riflessa. Ed anche Dan Auerbach ha il suo. Si è scelto un bluesman classe 1940 della vecchia New Orleans. Un pianista. Mica il perfetto sconosciuto per gli appassionati di blues: Dr. John ha già 5 Grammy in tasca e dall’anno scorso fa parte della Hall of Fame del Rock. Tra i due si sta creando un rapporto di simbiosi mutualistica che ha visto il vecchio in tour con i Black Keys ed il giovane deciso a regalargli una fetta piu larga di attenzione producendogli il nuovo album. La direzione del duo è indietro tutta, nel rythm and blues ardente di rhodes elettrici ed organi farfisa, e nel souljazz tribale del Mardi Grass. Il livello generale è alto, non dico altissimo per non rovinarvi le aspettative ma vi basterà ascoltare il singolo Revolution, un soul sostenuto da un doppio sax baritono di chiara estrazione afro beat, per capire la forza del progetto. Tutto il nostro supporto!
Serrano Carlos da San Diego ama mischiare le carte in tavola. Lo ha fatto con Phoenix e Kavinsky, lo aveva già fatto con Adele e Daft Punk, e ci aspettiamo che lo faccia nuovamente a breve con altri artisti.
Certi brani sono più o meno la stessa cosa ma finchè non ce lo dicono in faccia...
Il francese Frogg rivisita uno dei classici della regina Simone, come molti altri prima di lui. Alla base l'idea percussiva originale dopata a dovere, un tempo quasi raddoppiato, e una length da singolo radiofonico.
No York City è un coast to coast frenetico attraverso Manhattan lungo poco meno di sei minuti. Girato nel 1983, con un'estetica che sfida il tempo, ci si muove alla velocità della luce in un epoca ormai passata e ben lungi dall'essere perfetta. Le immagini di Liss, suggestive ed implacabili, dipingono una città grigia e poco sicura per i turisti, schiava dell'inquinamento e del degrado. Ma anche scintillante di speranza e gravida di creatività come mai. Con un implacabile sound design curato da Laurie Anderson e Jeffrey Meyer, il cortometraggio rivela influenze di Buñuel e Scorsese, suffragate da una concezione del montaggio moderna e personale. E' un film incredibile. Guardatelo.
Nessuno quanto Moodymann si è costruito negli ultimi due decenni uno stuolo di ascoltatori fedeli con le sue produzioni uniche e mutanti spesso in un armonica contrapposizione tra alta fedeltà e infedeltà. Un personaggio che occupa una posizione unica nel panorama musicale raggiunta con coerenza, cultura ed una passione inimitabile che da sempre lo contraddistinguono. Oggi ci regala in free download un ep di otto tracce esclusive che allo stesso tempo po esse fero e po esse piuma a cavallo tra rare groove, Chicago house e sperimentazione. Fuoriclasse assoluto.
Un caro amico saler ci omaggia del sampler che Sub Pop spaccia per il Record Store Day, con la creme delle nuove uscite dell'etichetta per il 2012, demo compresi. Una gran bella compilation, confezionata alla grande, con booklet super-rifinito e foto da applausi. Ed è solo la punta del grande iceberg di uscite speciali di questa giornata.
Sottolineo la virata old school del singolo dei Prinzhorn Dance School, essenziale e pregevole. Un edit intelligente lo farebbe esplodere a piani più alti.
L'attesa può dirsi ormai conclusa. Finalmente il 15 di giugno arriva nelle sale americane il cine/documentario di Ice T sulla storia del rap. Un lavoro ambizioso e senza precedenti che coinvolge la creme de la creme di un movimento nato come canto di protesta e consolidatosi negli anni in un buissness a sei zeri. Non a caso, il cast è composto da: Afrika Bambaataa, Big Daddy Kane, B-Real, Bun B, Chino XL, Common, DJ Premier, DMC, Doug E. Fresh, Dr. Dre, Eminem, Grandmaster Caz, Ice Cube, Ice-T, Immortal Technique, Joe Budden, Kanye West, Kool Keith, KRS-One, Lord Finesse, Lord Jamar, Marley Marl, MC Lyte, Melle Mel, Nas, Puerto Rico, Q-Tip, Raekwon, Rakim, Ras Kas.
Buone notizie per tutti voi, il collettivo di Edward Sharpe & i suoi Magnetic Zeros ha annunciato che rilascerà il tanto atteso secondo album "Here" il 29 maggio. Intanto per stemperare l'attesa possiamo proporvi due nuovi ispiratissimi brani in anteprima: il galoppo country folk di Man On Fire e la coralità spirituale di That's What's Up.
EDWARD SHARPE & THE MAGNETIC ZEROS SUONERANNO IN ITALIA PER LA RASSEGNA WEIRD TALES (IN COLLABORAZIONE CON BRONSON PRODUZIONI) IL PROSSIMO 11 LUGLIO ALLA ROCCA BRANCALEONE DI RAVENNA
Come immaginate la discoteca del futuro? La domanda se la sono posta nella redazione di Vice ed in collaborazione con Heineken hanno cercato la risposta attraverso una docu/serie a puntate molto Discovery Channel. Qui un workshop di cinque giovani designer provenienti da diverse discipline sono al lavoro per immaginare il night club del futuro, esplorando i diversi elementi che stanno dietro la progettazione di un locale e di come siano cambiate mode, stili ed esigenze degli avventori nel corso degli anni. Con il commento di David Byrne ed altri nomi del clubbing newyorchese come Andre Balazs, Peter Gatien, Kenny Scharf e Eric Goode - si candida a must per chiunque abbia interesse per il mondo dei locali notturni.
In vista dell'uscita del suo nuovo album ufficiale, Sebastien Tellier rilascia un video in versione uncensored del primo singolo, Cochon Ville.
In un dancefloor dove tutti suonano la tromba, il gaio barbone in tunica azzurra si limita a strimpellare una chitarrina e a guardare gli altri con invasata approvazione.
La visione del video è consigliata ad un pubblico che non abbia problemi morali riguardanti sesso e nudità.
Tutto quello che avreste voluto sapere su Andrew Weatherall ma non avete mai osato chiedere è contenuto in un triplo cd mixato della serie Masterpiece edito dal Ministry Of Sound. La sua storia si perde fino agli inizi della scena britannica acid house, dapprima come fondatore della fanzine Boy's Own, successivamente come produttore e dj nei club di tutta europa. Ha registrato la sua musica, sia da solista che come parte di Two Lone Swordsmen, e ha remixato My Bloody Valentine, Mogwai e tanti altri. Nel 2012 Weatherall rimane uno dei selector più rispettati del Regno Unito, ed è quindi una scelta abbastanza ovvia per la collana Masterpiece: una serie di mix che ha già arruolato altre leggende dal mondo della musica che hanno una storia unica da raccontare attraverso le loro influenze ed ispirazioni.
Diverse mail nell'ultimo mese ci chiedono a proposito del pezzo che alleghiamo nel player.
In effetti lo passiamo ormai già da inizio anno in trasmissione, a dimostrazione che, alla lunga, scalfisce di più la goccia continua, piuttosto che il fulmine.
Ecco, diciamo che se il professionismo in campo di turntablism fosse riconosciuto in termini economici questi signori qua sotto sarebbero ricchi sfondati.
C2C, francesi, proprio in questi giorni, dopo la distribuzione radio/divulgativa di fine 2011, escono con la release ufficiale del gioiellino "Down the Road", un turntablism-electro-blues da piedino in battuta.
Questo è un caposaldo dei '90, mica robetta. E, almeno a quanto mi risulta, nessuno aveva mai provato a confrontarsi con la meravigliosa semplicità dell'originale. Come farlo (e perchè soprattutto...) ?
Lasciamo stare. Forse ha ragione Pumpkin, uno specialista del contatto col pubblico (di casa nei grossi Festivals come Coachella, Lightning in a Bottle e così via): basta prenderla con altrettanta semplicità, senza esagerare. Un (down)beat costante gli fa passare la prova, forse senza voti nè idee eccelse, ma con una sorridente pinta di considerazione.
Premessa: avevo tutti i dischi dei Groove Armada. Qualche mese fa ho dato via Northern Light, perchè, anche se le collezioni sono belle quando complete, è infruttuoso tenere lì cose inutili.
Tanto parliamoci chiaro: è da Vertigo in poi che possiamo parlare del London duo(questa l'ho scritta più che altro per autoinfondermi ragione).
Detto questo a livello dance rimangono intoccabili (come In Flagranti e pochi altri). E, dopo gli ultimi Black e White Light, sono a ribadirlo con un Ep come No Knock, che sto ascoltando a ripetizione. Svolta di una dimensione avanti rispetto a tutto il resto.
Dal loro cantone londinese sembrano gridare un "Are You Experienced ?!" a tutti i producers là fuori (e gli unici che sembrano rispondere si chiamano Simian Mobile Disco, ma questo è un discorso a parte).
No, non è il quinto Velvet Underground e non siamo alla Factory. Il ragazzo della foto è Umberto Bossi nei primi anni '60. Come l' "altro" vanta un passato da musicista sotto lo pseudonimo di Donato. Partecipò al Festival di Castrocaro Terme dove venne subito eliminato: musica troppo triste ed antiquata per una nuova proposta nell'Italia del boom economico. Oggi, in piena recessione, farebbe proseliti tra i devoti del folk apocalittico. Tre anni dopo pare incise un 45 giri che secondo il responsabile degli archivi Rai Dario Salvatori “non esiste collezionista che ne possieda una copia”. Ed invece uno c'è. Si chiama Mirko Dettori: base d'asta 250.000 euro. Verità o finzione? Di sicuro follia. A 'sto punto era meglio incentivarli come musicisti. Facevano meno danni.
Più passa il tempo più il web si intasa di tizi, siti e blog che rifanno, ripresentano, ritorcono, rimescolano la disco music facendola diventare ancora più uguale a sè stessa.
Che schifezza signori.
Ci dobbiamo ciucciare tutti i re-edit di tutti i successi disco dell'epoca più tutti i nuovi pipponi che sfracellano l'ultimo brandello di attributi con nuove odi alla dea balearica a base di synth e seghine porno-soft. Poi uno dice che la disco music fa schifo.
Non fa schifo. E' un corpo vecchio e abusato in maniera esagerata e disastrosa.
La disco music è triste. Ecco tutto.
L'unico che l'ha capito è Mark Lanegan, che non c'entra nulla con queste cose, ma coglie in pieno il sentimento che ormai permea il genere.
Avviso ai naviganti: trovare pubblicato su Frequenze un brano dei Liars non è un buon segno. Fossi in voi, cari fan, mi preoccuperei. In effetti su queste pagine è la prima volta che accade. Ho sempre stentato nel capirli a fondo. Sicuramente colpa mia, affaccendato in tutt'altre faccende radiofoniche per calarmi nei vortici e nelle contorsioni della band newyorchese. A sorpresa il nuovo singolo mi ha illuminato la giornata. E' un felpato krautrock accessibile e pulitissimo. In questo senso la parole di Angus Andrew non lasciano tanto spazio ad interpretazioni: "Abbiamo lasciato indietro tutto quello che avevamo imparato dagli ultimi due album per cercare di vedere veramente cosa volesse dire ripartire dalla sponda opposta ". Comunque il risultato finale lo si ascolterà il 5 giugno quando, via Mute, verrà dato alle stampe il sesto album WIXIW. Si pronuncia cosi.
E' inserito nel roster XL Recordings ma è la tipologia di artista che entusiasmerebbe non poco quelli della Warp (Jamie Lidell docet). 21 anni, della periferia nord ovest di Londra, demo a parte, se saprà mantenere questo stato di grazia, potrebbe essere una delle rivelazioni poptroniche dell'anno.
Fra le mail di stamattina ho trovato un modo per cominciare bene la settimana.
Hollis Brown (band), cinque ragazzi statunitensi che, fra le altre cose, re-interpretano con la sporcizia necessaria (e l'aiuto di John McCauley dei Deer Tick) la Spoonful di Wille Dixon, conosciuta da noi europei forse più per la cover dei Cream che per l'originale.
Una band "old school" con un certo gusto per il feeling live. Cliccate play, e se desiderate approfondire il discorso sulla band, ecco il link diretto alla pagina facebook.
